Aiutiamo il parco a fare il parco

COMUNICATO STAMPA

“AIUTEREMO” IL PARCO A FARE IL PARCO

Gli attivisti volontari di Apuane Libere – con la loro opera di vigilanza ambientale – iniziano a denunciare i primi abusi dalla Cava Padulello nel Comune di Massa

Firenze, 12 maggio 2021

Apuane Libere, la nuova organizzazione di volontariato fondata il 25 aprile scorso sulle Alpi Apuane, informa di aver depositato questa mattina una segnalazione completa di fotografie presso le autorità competenti in materia – Carabinieri forestali della stazione di Massa, Parco delle Alpi Apuane, Ufficio Cave del Comune di Massa e Regione Toscana – relativa a cava Padulello M81 sita in località “coda del Cavallo” nel Comune di Massa. Detto materiale vuol portare a conoscenza dei vari enti, ciò che segnalarono ben tre anni fa, i guardiaparco del Parco Naturale Regionale delle Alpi Apuane durante il loro sopralluogo del 24 ottobre 2018, quando verbalizzarono scavi non autorizzati in Zona di Protezione Speciale e in Area Parco e difformi dalla Pronuncia di Compatibilità Ambientale n° 6 rilasciata in data 24/5/2013. A seguito di quel controllo, fu – in data 8 maggio 2018 dal presidente dal Presidente Alberto Putamorsi – emessa l’ordinanza di sospensione e riduzione in pristino numero 5, con la quale si ordinava alla ditta Sermattei s.r.l. di realizzare le opere di riduzione in pristino e risistemazione ambientale entro 180 giorni dalla notifica della suddetta ordinanza.

“Grazie all’instancabile presenza sul territorio apuano dei nostri militanti ambientali – spiega Gianluca Briccolani presidente della neonata associazione – abbiamo verificato e documentato che a distanza di ben 3 anni l’ordinato ripristino ambientale, non è stato effettuato. Chiediamo pertanto l’immediata sospensione delle lavorazioni in corso, ricordando che la Legge Regionale 35/2015, nei casi di inadempimento delle prescrizioni fissate, prevede anche la decadenza dal provvedimento concessorio. I nostri attivisti – sempre in quel frangente – hanno appurato che dal sito estrattivo Padulello posto a quota 1470 metri dentro il ventre del Monte Cavallo, a seguito delle recenti forti precipitazioni piovose, vengono dilavate via dai piazzali di cava, ingenti quantitativi di segagione del marmo mista a derivati del petrolio, che scendono direttamente nell’alveo del canale del Pianone, affluente del fiume Frigido. Con questa segnalazione – conclude Briccolani – inauguriamo il nostro lavoro di vigilanza ambientale gratuita sul campo, impegnandoci a segnalare al Parco Naturale Regionale delle Alpi Apuane, tutti quelli abusi che, vuoi per scarsità di personale o vuoi per volontà politica, vengono dallo stesso spesso tralasciati: da oggi chi si pone fuori dalle poche leggi che ancora tutelano l’ambiente montano e che per il momento non sono state derogate, verrà perseguito nelle sedi preposte.”