UNA BOMBA ECOLOGICA DENTRO IL LAGO DI GRAMOLAZZO: che il sindaco Poli faccia rispettare le poche leggi che ancora rimangono a tutela dei corsi d’acqua, ritirando in maniera definitiva le concessioni a quelle ditte che giornalmente inquinano le falde acquifere, ma soprattutto vieti la balneazione nel grande specchio lacustre.

I volontari di Apuane Libere, grazie ad un’opera di vigilanza ambientale durata tutta l’intera estate, hanno denunciato un ingente sversamento di inquinanti nel Serchio di Gramolazzo e nel Torrente Acqua Bianca, importanti corsi idrici siti nel Comune di Minucciano.


Firenze, 21 settembre 2021

L’Organizzazione di volontariato Apuane Libere informa che, grazie ai rilievi svolti dentro il Parco Naturale Regionale delle Alpi Apuane nei mesi di giugno, luglio, agosto e settembre dai propri attivisti ambientali, in data odierna ha presentato agli organi competenti un corposo dossier video-fotografico inerente ad ingentissimi quantitativi di marmettola e terre di lavorazione di cava, sversati nei greti dei torrenti presenti nelle due principali valli del comune di Minucciano: la Val Serenaia-Orto di Donna e la Carcaraia-Acqua Bianca.

La cosa assurda – fanno sapere dal tritone apuano – è che a seguito della nostra denuncia del 20 giugno scorso, in cui segnalavamo in maniera inconfutabile le condizioni oleose in cui si presentavano alcuni piazzali della cava H in concessione alla ditta C.M. s.r.l., nessuno si sia poi preso la briga di intervenire in doverosi controlli preventivi: questo quando la stagione turistica era ancora alle porte e si poteva evitare di far nuotare i turisti in un mix di metalli pesanti e altre venefiche essenze…Come si evince dalle immagini scattate dai nostri soci volontari – continuano dall’associazione – le lavorazioni delle varie ditte del settore lapideo che operano all’interno dei confini comunali, non rispettano il benché minimo accorgimento in fatto di gestione di fanghi di lavorazione, rendendo completamente inquinato sia il Serchio di Gramolazzo che il torrente Acqua Bianca, i quali, soltanto alcune centinaia di metri dopo, si immettono direttamente nelle frequentatissime acque del lago di Gramolazzo: già peraltro sature di sversi abusivi delle fognature dei paesi di Verrucolette, Agliano, Gorfigliano e Gramolazzo. Sempre durante i sopralluoghi, sono emerse vistose criticità in materia di abbandono di rifiuti speciali di tipo ferroso, plastico e persino la presenza di alcuni pneumatici sparsi negli alvei dei suddetti torrenti, i quali, risultano oltretutto privi di ogni forma di vita animale e vegetale e in uno stato di totale morte biologica.

“Grazie alle politiche ecocide della giunta comunale di Minucciano – spiega Gianluca Briccolani, presidente dell’associazione – si stanno completamente devastando ed inquinando due valli di straordinario pregio naturalistico e geologico, dato che vi si affacciano ben sette cime di prim’ordine tra cui la più alta di tutta la catena il Monte Pisanino; ma la cosa che desta forte preoccupazione a noi amanti di queste montagne, è il fatto che questa messa a reddito di interi ecosistemi è in vertiginoso aumento, dato che le cave in attività stanno passando da 6 a 17… Ciononostante, sempre nell’ottica di contribuire alla salute del territorio e dei cittadini, ci appelliamo lo stesso al sindaco Poli, affinché da responsabile esecutivo del potere locale, si adoperi a far rispettare quelle leggi che lui stesso dovrebbe conoscere a menadito sia come amministratore che come laureato in giurisprudenza; pregandolo di smettere di affermare che i Piani Attuativi dei Bacini Estrattivi adottati dal suo comune sono avanzati e rispettosi dell’ambiente. È inoltre profondamente ingiusto – continua il presidente di Apuane Libere – che le strutture ricettive che resistono stoicamente in queste valli, debbano giornalmente mangiare la polvere prodotta dal passaggio di 80 autoarticolati al giorno e vedersi sottrarre quelle già scarse sorgenti idropotabili, che le ditte private del marmo sottraggono abusivamente per affettare quei monti che i turisti dovrebbero venire ad ammirare in santa pace. Non solo, come abbiamo a più riprese denunciato, i residui liquidi del taglio della montagna – la famigerata marmettola – non vengono minimamente raccolti come prescriverebbe la legge e dato che le cavità carsiche favoriscono una circolazione idrica sotterranea direttamente collegata alle sorgenti di Equi e del Frigido, la connessione tra questo inquinamento prodotto nei piazzali di cava e l’idropotabilità delle fonti è diretto e pericoloso per la salute delle popolazioni.

Consci che questa tendenza a riaprire ferite rinaturalizzate da decenni vada contrastata sul nascere – conclude Briccolani – abbiamo indetto per domenica prossima 26 settembre una pacifica catena umana intorno a quel poco che rimane del Passo della Focolaccia, per opporci, se necessario con i nostri corpi, a questi nuovi folli progetti volti soltanto a rimpinzare facilmente le casse comunali e a disincentivare la presenza di quegli escursionisti, visti troppo spesso come scomodi testimoni delle violazioni di legge commesse dalle ditte del settore lapideo. In questo senso, confidiamo nell’opera del neo Procuratore della Repubblica di Lucca, Domenico Manzione – a cui noi di Apuane Libere facciamo i migliori auguri di buon lavoro – pregandolo di metter mano quanto prima, a tutta una serie di reati ambientali ed erariali a tutt’oggi rimasti impuniti.”

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