NON RIAPRITE QUELLA FERITA!

L’ORGANIZZAZIONE APUANE LIBERE SI SCAGLIA CONTRO L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI MINUCCIANO CHE VORREBBE RIMETTERE A PROFITTO UNA CAVA CHIUSA DA 50 ANNI.

Firenze, 13 gennaio 2023

Sono composte da ben diciotto pagine le osservazioni che l’organizzazione di volontariato Apuane Libere ha presentato al Parco delle Alpi Apuane e agli organi preposti, contro la riapertura della cava Teso 2 sita nella valle dell’Acqua Bianca alle pendici del Monte Tombaccia.

“Se fosse stato proposto il conduttore Corrado per la gestione del comune di Minucciano con il suo programma Sì o No, sarebbe stato sicuramente più responsabile nel pronunciarsi in favore dell’ambiente, dell’amministrazione comunale di Minucciano e del sindaco Nicola Poli; questi infatti non perdono occasione per continuare a fare business per rimpinguare le casse comunali con le componenti ambientali apuane.

Ma vi è un increscioso antefatto: quando furono approvati i primi Piani Attuativi dei Bacini Estrattivi comunali a marzo 2019, essi sancirono non solo un considerevole aumento delle perimetrazioni nei quattro bacini estrattivi di competenza, ma la nuova messa a reddito di altre dieci cave tra nuove e dismesse -come il caso di cava Teso 2- un piccolissimo squarcio nel bosco lavorato ai tempi del filo elicoidale.

In questo sito, come aveva già notato il PABE del Bacino “Acquabianca”, la rinaturalizzazione ha già fatto il suo corso, in quanto la sua ultima autorizzazione è stata una proroga dell’attività nel 1972. Così dopo ben 50 anni, a discapito di tutte le ragionevoli prescrizioni, normative, direttive previste dal PIT della Regione Toscana e soprattutto di come vorrebbe la transizione ecologica, riaprendo questa vecchia ferita nel cuore delle Alpi Apuane, si continua a fregarsene degli habitat e delle recenti modifiche costituzionali che li tutelano introdotte nell’ordinamento italiano. Per coloro che non lo sapessero, il sito estrattivo in questione è ubicato in un’area privata, presa in subaffitto da una ditta della Val D’Aosta ed è attualmente importante per la sua continuità ecologica degli adiacenti Siti Natura 2000 tutelati dalla Commissione Europea.

“Purtroppo -spiega Gianluca Briccolani, presidente dell’associazione Apuane Libere- le scellerate scelte ecocide delle giunte comunali di alcuni comuni della Garfagnana, con Minucciano e di Vagli di Sotto in testa, stanno attuando politiche da secolo scorso e senza futuro; ossia nuovi siti dove la natura viene letteralmente annientata. Non riusciamo a capacitarci come nel 2023 si consideri il territorio come la panacea di tutti i bilanci economici e per questo si continui a riaprire cave chiuse da decenni con la falsa scusa, come provano i numeri, di un inesistente plus occupazionale. Le nostre volontarie ed i nostri volontari – continua il presidente – non riparano nel tamponare i nuovi provvedimenti di VIA che in continuazione vengono avviati dal Parco Regionale delle Alpi Apuane, ormai considerato lo zimbello delle aree protette italiane e di tutti i geositi Unesco. Dopo aver presentato le nostre osservazioni contro la riapertura di un’altra cava sulla settecentesca Via Vandelli (nel comune di Vagli di Sotto, appunto!), stavolta è toccato ad un sito estrattivo nella già massacrata valle dell’Acqua Bianca nel territorio del comune di Minucciano. E proprio a questo proposito, mi piacerebbe domandare serenamente al sindaco Nicola Poli che cosa non abbia capito delle parole “cambiamenti climatici”: si aspetta che nei paesi a valle delle cime delle Alpi Apuane accadano altre tragedie? Possibile che non si arrivi a capire che continuando a far devastare e inquinare valli di straordinario pregio naturalistico e geologico, non si fanno gli interessi delle future generazioni, ma un mero interesse individuale degli attori direttamente coinvolti nell’attività economica? È possibile che sia soltanto il pressapochismo a prevalere quando si valuta un progetto mal fatto o che sia la mancanza di voglia nella ricerca di alternative a guidare le scelte di un comune? È possibile che anche alla società contemporanea vada bene? Certamente no! Forse erano tutti incappucciati o bendati sia nello studio di Corrado sia poi quando è stato enunciato il piano e, per una casuale volontà del destino, è stato maggioritariamente votato “Si!”. Un “Non vedo non sento non parlo” spiegherebbe la scelta, perché altrimenti la cosa è da ritenersi inconcepibile. Al sindaco Poli e alla sua amministrazione – conclude Briccolani – la richiesta di pronunciarsi ora, fuori dalla cabina e a mente lucida, sui presupposti e sulla necessità di rivedere e rigettare nettamente la riapertura della cava Teso 2 e delle altre in programma negli anni a venire”.

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