Le volontarie ed i volontari di Apuane Libere, grazie ad un monitoraggio ambientale durato due anni, hanno denunciato diversi abusi alla Cava Padulello nel Comune di Massa, sito estrattivo che escava fuorilegge a 1450 metri dentro il Parco Regionale delle Alpi Apuane.
Firenze, 7 aprile 2023
L’organizzazione di volontariato Apuane Libere, informa che, grazie ad una campagna di monitoraggio ambientale durata ben due anni svolta sulla montagna massese dai propri attivisti, ha presentato l’ennesima segnalazione ambientale agli organi competenti in materia di controllo, inerente il sito estrattivo denominato Cava M81 Padulello posto in località Piastramarina nel Comune di Massa. Come si evince dalle numerose immagini e dai filmati presentati ai carabinieri forestali, guardiaparco, uffici regionali e comunali, gli abusi ambientali commessi dal concessionario Sermattei s.r.l. sono gravissimi e sono stati reiterati nel corso degli anni, soprattutto in materia di inquinamento da marmettola.
I video prodotti dai nostri soci volontari – fanno sapere dal tritone apuano – evidenziano in maniera incontrovertibile da dove arriva quell’acqua contaminata che ha messo in ginocchio il paese di Forno per ben 10 giorni nel mese di novembre e non dimenticheremo mai che l’allora sindaco Francesco Persiani, regalo ipocritamente acqua in plastica di una partecipata comunale alla popolazione rimasta all’asciutto, dopo aver chiuso quei rubinetti da dove uscivano i fanghi delle cave. Durante gli svariati sopralluoghi, è emerso anche il fatto che per quasi quattro anni, la ditta concessionaria del sito estrattivo, non abbia messo in atto il progetto di ripristino ambientale richiesto dal Parco per scavi abusivi in Siti Natura 2000 ed in area protetta e in questo senso chiediamo a gran voce il ritiro della pronuncia di compatibilità ambientale.
“È ora di finirla di mettere la testa sotto la sabbia – spiega Gianluca Briccolani presidente dell’associazione – i vari enti devono fare il lavoro per cui noi cittadini li paghiamo, fare rispettare le leggi vigenti e fermare chi delinque con una sorta di Daspo ambientale. Per coloro che non lo sapessero, la Ditta Sermattei s.r.l. ha, nel corso dei decenni, collezionato un impressionante sequela di abusi ambientali senza avere neanche una diffida: questo ci fa capire che il confine tra controllore e controllato è molto spesso inesistente.
Visto che la Regione Toscana ed Arpat sembrano non aver preso seriamente le nostre preoccupazioni – continua il presidente – la prossima settimana avremo un colloquio a Roma con i tecnici del Ministero dell’Ambiente, a cui, non solo spiegheremo perché lo scempio delle Alpi Apuane costituisce uno dei maggiori disastri ambientali a livello nazionale, ma chiederemo di adoperarsi per un disegno di legge che consenta di applicare delle misure interdittive a tutte quelle aziende che sono recidive in fatto di abusi ambientali. Sempre grazie all’instancabile presenza sul territorio apuano dei nostri militanti ambientali, abbiamo anche verificato e documentato che a distanza di ben quattro anni dalla sospensiva inflitta dal Presidente del Parco, questa azienda del settore lapideo si è guardata bene dall’effettuare l’ordinato ripristino ambientale: chiediamo pertanto l’immediata sospensione delle lavorazioni in corso, ricordando che la Legge Regionale 35/2015, nei casi di inadempimento delle prescrizioni fissate, prevede la decadenza dal provvedimento concessorio. I nostri attivisti – conclude Briccolani – hanno appurato che dal sito estrattivo Padulello posto a quota 1470 metri e che sta eviscerando il ventre del Monte Cavallo, a seguito delle recenti forti precipitazioni piovose, vengono dilavate via dai piazzali di cava, ingenti quantitativi di segagione del marmo mista a derivati del petrolio, che scendono direttamente nell’alveo del canale delle Marinelle, affluente del fiume Frigido e in diretta corrispondenza con la sorgente del Frigido sita presso il paese di Forno.
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