Alle 22.30 di ieri sera – durante uno dei suoi tanti monologhi senza contraddittorio alcuno tenutosi presso la Festa dell’Unità di Fiesole in provincia di Firenze – alcuni volontari di Apuane Libere hanno simbolicamente donato al Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, la famigerata bottiglia dell’“Acqua del Parco” delle Alpi Apuane, liquido vitale che giornalmente viene contaminato da marmettola, gasolio e tracce di metalli pesanti.
Firenze, 20 luglio 2022
A seguito del grande clamore suscitato dal recente stato di emergenza idrica regionale firmato il 6 luglio dai vertici della Regione Toscana, Apuane Libere ha sfatato dal vivo e in diretta social, gli aspetti più vistosi di alcune narrazioni tossiche che stanno dietro alla crisi idrica dovuta dall’imperante siccità.
“Durante il blitz di ieri sera – fanno sapere dal tritone apuano – abbiamo voluto portare all’attenzione della popolazione toscana, due inaccettabili ipocrisie che vengono portate avanti dalla Giunta Regionale Toscana e da quel vergognoso Ente che dovrebbe tutelare la natura e gli habitat dentro il Parco Regionale delle Alpi Apuane, ma che invece si prodiga soltanto nell’autorizzare la riapertura di cave chiuse da decenni e nell’ incentivare l’assurda pratica dell’escavazione in galleria – anche in Zone a Protezione Speciale (ZPS) – che spezza letteralmente le vene idriche di questi monti.
Partendo da quest’ultimo soggetto giuridico, forse non tutti forse sanno che nel 2021 fu lo stesso Direttore Antonio Bartelletti in persona a deliberare l’anacronistico acquisto di centinaia di bottiglie in vetro con lo stemma del gracchio corallino – dissipando vergognosamente 8643 euro di denaro pubblico – per far usare dalle strutture alberghiere site dentro e fuori da questo vero e proprio Parco delle Cave, quello che soltanto una volta era davvero l’oro blu di questa catena montuosa: l’acqua delle sorgenti carsiche apuane, di cui anche altre provincie volevano beneficiare attraverso delle vere e proprie opere di ingegneria idraulica.
La nostra associazione, stanca di questo ennesimo vigliacco affronto alla verità e stufa di rappresentare non solo il parco con più siti distruttivi a livello mondiale, ma quello dove il serbatoio idrico più capiente a livello regionale viene giornalmente inquinato da quell’economia del lapideo che annienta letteralmente interi reticoli idrogeologici, ha voluto portare clamorosamente allo scoperto chi svolge male quel lavoro di monitoraggio per cui la collettività tutta, versa salati tributi.”
“Ora basta- spiega Gianluca Briccolani presidente dell’associazione – sono cinque mesi che invano spediamo mail certificate all’ Assessora all’Ambiente Monia Monni chiedendole un incontro per illustrarle le molteplici problematiche ambientali che sono presenti in quella catena montuosa che cerchiamo di tutelare a suon di denunce. Dopo ben ventotto segnalazioni ambientali in neanche quindici mesi di vita associativa, i nostri militanti volontari – sentendosi demotivati dal silenzio che impera nel comparto estrattivista apuano e nella magistratura, hanno voluto ringraziare di persona il governatore Giani, per le politiche ecocide portate avanti a livello regioanle prima da consigliere e poi da presidente, invitandolo a sorseggiare quello che arriva a valle della purissima acqua apuana: quando ha la fortuna di non venire stroncata sul nascere dal devastante taglio operato dalle circa 200 cave attive nel comprensorio apuano.
Dopo aver sdoganato l’inquinamento delle concerie e l’aver permesso la contaminazione di manti stradali e terreni – conclude Briccolani – è ormai chiaro che con il nuovo Piano Integrato per il Parco, la giunta Giani vorrebbe dare la mazzata finale a queste bellissime montagne toscane: ed è per questo che oggi siamo qui a lanciare ufficialmente il corteo del 29 ottobre prossimo per celebrare il funerale delle Alpi Apuane per le strade del capoluogo toscano, simbolo di quel vigliacco potere che mette il profitto prima della salute dell’uomo e della natura in cui vive.”
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