. . . 6962 VOLTE GRAZIE !
Il nostro amico Andrea Lanfri è salito in solitaria in vetta all’Aconcagua, la montagna delle Ande in Argentina più alta dell’emisfero australe e delle americhe!
I più appassionati di montagna e alpinismo lo conosceranno, ma è giusto ripetere per chi non lo sapesse che Andrea è atleta paraolimpico di prim’ordine (ex nazionale atletica leggera, fino al 2019 ), uno di quegli sportivi che ancora fanno appassionare per la poesia e le storie che portano con sé, e non solo per il raggiungimento di obiettivi così estremi.
Andrea, con una determinazione fuori dal comune, ci fa sentire insieme a lui nelle sue ascese, fatte con umiltà e positività nei propri mezzi. Nel suo caso specifico i mezzi sono quelli di un atleta fantastico che 8 anni fa, all’età di 29 anni, è stato privato di entrambe le gambe (amputate dalle ginocchia in giù) e di sette dita delle mani da una meningite con sepsi meningococca. Da allora ha dovuto riconsiderare tutto il suo fisico, i suoi allenamenti, i suoi movimenti. Ha le protesi per camminare e con quelle scala e arrampica.
Quando si parla di alta montagna, e di condizioni estreme, è più importante che mai ribadire quali sono le regole del gioco che usiamo per misurarsi con la natura e con se stessi. Con l’Aconcagua l’alpinista ha inanellato la quarta vetta delle “Seven Summits” (le montagne più alte di ogni continente), anche se quella Argentina in realtà l’ha scalata due volte in pochi giorni!
L’ascesa:
Tralasciando l’avvicinamento e l’acclimatamento durato chiaramente diversi giorni, attendendo le finestre di meteo che è una vera roulette sulla vetta andina, arriviamo al giorno 16 Gennaio. Andrea da campo 3 tenta la vetta. Il fatto è che il navigatore satellitare di Andrea quel giorno è sparito dalle riceventi, non dando nessuna notizia a chi lo seguiva. Silenzio per 7 ore! Racconterà:
“Sbadatamente l’ho messo nella tasca superiore dello zaino durante la salita e devo averlo perso” ha spiegato Andrea dopo essere rientrato. “Sono andato in cima, faceva un freddo allucinante”.
Arrivato in cima si trova con temperature così basse da causargli congelamenti leggeri alle dita delle mani, impedendogli di fare le classiche testimonianze fotografiche.
Andrea però una volta tornato giù, e dopo un ricovero per curare i congelamenti, decide che vuole tornare su e testimoniare l’avvenuta ascesa per evitare qualsiasi dubbio a riguardo.
Quindi il 21 gennaio riparte per campo 2. Domenica 22 gennaio con partenza alle 3 del mattino si prepara per gli “ultimi 1600 mt” di dislivello fino alla vetta. 7 ore dopo arriva a 6962 metri, in vetta finalmente con camera pronta agli autoscatti di rito. Finita questa seconda ascesa ridiscende fino a campo 2 per sostare. Terminerà la discesa il giorno dopo.
La foto che vedete e che ci ha spedito una volta sceso è scattata dalla cima, lì con la nostra bandiera!
Uno degli scatti che si è preso il tempo di fare la seconda volta arrivato lassù. Andrea ci ha mandato questa splendida foto per un motivo. L’alpinista lucchese ha le Apuane nel cuore da sempre, quelle montagne che da Lucca si vedono svettare all’orizzonte lo hanno accompagnato e lo accompagnano sempre. Non ha mai nascosto il suo amore e il suo impegno per la tutela di quel territorio. Nel 2020 ha effettuato un “from 0 to 0” (dal mare alla montagna e viceversa) partendo da Lerici e arrivando in val serenaia con la bici. Da lì cambio protesi e via sul Monte Pisanino. Il rientro fino al mare di Lerici fu fatto correndo.
Nel 2021 invece partecipò come testimonial alla festa annuale dell’associazione Apuane Libere che quell’anno vedeva, su ogni vetta apuana all’ora di pranzo in contemporanea, la presenza di un gruppo di amanti delle Apuane. Volontari dell’associazione, di altre, o semplici sostenitori girarono contemporaneamente un video poi montato in una sorta di abbraccio collettivo alla catena montuosa contro lo sfruttamento estrattivo delle Alpi Apuane. Andrea scelse per sè il monte Cavallo, per non farsi mancare un po’ di allenamento impegnativo ! Qui il video della giornata “un fiore a passo Sella – bandiere apuane al vento-“
Per questo la foto che ci mandato ha un significato per noi particolare e ci ha emozionato molto. Più che la bandiera della nostra associazione, quando sventola quella bandiera è per noi un augurio, un sogno. Ovunque la si sventoli il pensiero è per quelle montagne ferite, ed il sogno è vedere finalmente le Apuane libere da tutto ciò che le sta facendo scomparire a ritmi inimmaginabili. Vedere quel sogno sventolato dal “cacciatore di sogni” Andrea Lanfri è per noi una forte e sincera emozione.
Ricordiamo che Andrea, nel 2022, è poi stato il primo atleta con pluriamputazioni a raggiungere l’Everest e il Kilimangiaro. Nel 2020 aveva salito il monte Bianco.
Adesso gli facciamo tutti gli incoraggiamenti possibili perché possa completare il suo progetto “Seven Summits” con le ultime tre cime per: Denali (nord America), Monte Vinson (Antartide), Puncak Jaya (Oceania).
Andrea per noi di Apuane Libere è un’ispirazione perché nelle difficoltà della vita ha trovato la motivazione e la forza. Come ha detto più volte nelle interviste riferendosi alla sua esperienza con la meningite: “Si può sempre ripartire, ripartire è possibile! La fatica è temporanea ma la soddisfazione è un’esperienza che dura per sempre”. E lo teniamo a mente quando dobbiamo fare scelte o combattere per delle montagne che stanno scomparendo sotto i nostri occhi per l’ottusità e l’ingordigia umana da farci sembrare Don Chisciotte contro i mulini a vento.
Ti vogliamo bene Andrea!
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.