Dopo la diffida inviata agli uffici regionali preposti al controllo delle attività estrattive e al presidente Eugenio Giani nel 2021, l’organizzazione di volontariato Apuane Libere, è pronta ad opporsi al ventilato accordicchio tra Comune, Regione e ASBUC.
Firenze, 22 febbraio 2023
L’ associazione Apuane Libere informa che, a seguito della deliberazione 14 del 31 gennaio scorso approvata dalla giunta del Comune di Vagli di Sotto, è stato approvato uno schema di atto di conciliazione tra l’amministrazione comunale e la nuova Amministrazione Separata dei Beni di Uso Civico, per la chiusura del contenzioso in essere con la Regione Toscana, inerenti i territori ad esclusivo uso civico.
“Da amanti delle Alpi Apuane – fanno sapere gli ambientalisti – ci teniamo a far sapere alla popolazione della Garfagnana, quello che i vari enti territorialmente competenti in materia stanno architettando alle loro spalle: ossia un vigliacco compromesso per scippare quei mappali di montagna dove è vietata ogni forma di escavazione e sfruttamento commerciale.
Per completezza informativa, vogliamo ripercorrere brevissimamente l’iter processuale che ha portato a questo scandaloso inciucio. Nel 2019 il Commissario per gli Usi Civici per la Toscana, l’Umbria e il Lazio – dottor Perinelli – pronunciava la sentenza che sostanzialmente riassegnava i mappali comunali alla ASBUC, obbligando di fatto la Regione Toscana al reintegro degli stessi territori in beni ad uso civico. Nel 2021 l’amministrazione comunale vaglina ricorre in appello perdendo ancora una volta ed incrementando così le ormai innumerevoli voci di spesa in materia di avvocatura: tanto pagano cittadine e cittadini…
Tutto ciò – fanno sapere dal tritone apuano – mentre i funzionari della Regione Toscana hanno permesso, senza un minimo di debita precauzionalità, che alcuni siti estrattivi dentro e fuori il Geoparco Unesco delle Alpi Apuane, non solo riaprissero dopo oltre quarant’anni di inattività, ma che venissero dati in concessione a nuove ditte arrivati da fuori provincia.
Ma arriviamo ai giorni nostri, quando, contemporaneamente al ricorso in Cassazione del Comune di Vagli impugnante la sentenza di secondo grado, si è deciso di incaricare un perito demaniale – scialacquando altri soldi della collettività – per “esplorare” la fattibilità di una conciliazione che ponga fine al contenzioso in essere sugli usi civici. Basti pensare che tale conciliazione, prevedrà il passaggio dei bacini marmiferi da patrimonio indisponibile a patrimonio disponibile del Comune sottomettendoli alla legge Bolkstein; per cui le concessioni verranno assoggettate a gare di appalto al migliore offerente con buona pace dei lavoratori delle cave che si sono fatti imbambolare e scippare dei loro diritti naturali.
“Lo spudorato tentativo di aggirare la legge da parte della Giunta Lodovici – spiega Gianluca Briccolani presidente dell’associazione ambientalista – è semplicemente vergognoso e punta a trovare un accordicchio che arrivi ad inficiare l’attesa sentenza della Cassazione. Ma la cosa indecente è che, secondo alcuni paesani, alcune aziende abbiano proceduto ad assunzioni al limite della rituale chiusura invernale per neve, anche se ciò poteva mettere in discussione il diritto all’ erogazione della prevista cassa integrazione. Si vocifera poi che altre assunzioni potrebbero essere a breve messe in atto da altre società del lapideo, questo senza tenere minimamente conto di piani di investimento e di lavoro che le rendano plausibili. Gli imprenditori, cercano in questo modo di ottenere il massimo consenso ottenibile che aiuti a portare in fondo l’operazione messa in atto con il nullaosta dei politici della Regione Toscana, del Comune di Vagli, della neoeletta ASBUC e infine del nuovo direttivo del Parco Regionale delle Alpi Apuane.
Purtroppo – continua Briccolani – abbiamo notato come nel corso degli anni, si sia instaurata una vomitevole e trasversale ammucchiata partitica sulle Alpi Apuane, considerate ormai come la principale panacea di tutti i mali a livello toscano, con la quale materia prima si possono fare dei profitti milionari praticamente a costo zero. Qua a Vagli di Sotto, l’intreccio tra ditte, politica e consorteria è ormai alla luce del giorno e le assunzioni nel settore lapideo fatte senza che piani di lavoro o vere necessità di ulteriore manodopera le rendano plausibili, vengono elargite anche per garantire voti a livello di elezioni comunali, dell’ASBUC e preferenze a tutti i consiglieri a livello regionale.
Ora che le deroghe agli amici degli amici stanno venendo al pettine – conclude il presidente di Apuane Libere – ci appelliamo direttamente al Signor Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Lucca, Dottor Manzione, affinché, non solo funga da garante nella immediata sospensione di questo inaccettabile compromesso, ma continui a vigilare sugli intrecci tentacolari del cosiddetto “sistema Vagli”.
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